STORIA DEI CROP CIRCLES

Crop circle di Milk Hill. 409 cerchi comparsi su 90.000 mq in una notte di pioggia. I turisti accampati quella notte nelle prossimità del pittogramma, affermano di non essersi accorti di nulla. E dire che si trovavano lì in zona proprio nella speranza di assistere alla formazione di un crop circle!

Dalla fine degli anni ’70, nei campi dell’Inghilterra, sono sorti i crop circles, ovvero i cosiddetti “cerchi nel grano“, anche se il termine crop significa “raccolto”, quindi sarebbe meglio definirli “cerchi nelle coltivazioni”, non solo nel grano.

Dalle semplici forme degli anni ’70 si è arrivati a forme molto complesse, comparse ai giorni nostri. Questi cerchi e questi pittogrammi in genere sono realizzati mediante la piegatura alla base delle spighe.

Nei pittogrammi “autentici”, nessuna spiga è stata mai trovata piegata o rotta lungo lo stelo. Questa è un’operazione molto difficile da compiere, specialmente se si tratta di un numero rilevante di spighe. Infatti, esistono crop circles dal diametro di anche 300 metri.

Nel centro del crop circle si hanno sempre delle spighe avvolte “a treccia”. Questo lascia dedurre che lo stesso crop possa essere stato realizzato con un movimento circolare avente origine o fine in questo “centro”, come se fosse stato opera di un vortice o di una particolare tromba d’aria.

In effetti, questa è la teoria di alcuni studiosi, come ad esempio di Terence Meaden, professore di fisica e meteorologo, presentato dai media come “uno dei massimi esperti mondiali in fatto di trombe d’aria e movimenti dell’atmosfera in genere”.

Egli ha proposto la teoria dei “vortici di plasma”:

“Mini-vortici spesso ricchi di polvere o altri detriti che, a causa della frizione interna che si crea, si caricherebbero elettricamente. Essi avrebbero le stesse proprietà elettromagnetiche dei fulmini, ad eccezione dell’effetto calorifico: si tratterebbe, insomma, di plasma freddo.”

Ma l’ipotesi crolla nel momento in cui ci ritroviamo a dover spiegare i pittogrammi più complessi, formati da numerosi cerchi disposti in ordine intelligente (come quello di Milk Hill, visibile in alto) o da figure troppo particolari per essere state create dalla natura. Attualmente, gli studiosi sono divisi a riguardo.

Nel passato, si credeva che i cerchi nel grano fossero prodotti dal diavolo.
IPOTESI

In generale, esistono tre correnti di pensiero contrapposti:

1- coloro che danno al fenomeno una spiegazione di carattere naturale;

2- quelli che credono che tutti i crop circles siano opera degli uomini;

3- e quelli che pensano che dietro molti crop circles (non tutti, visto che alcuni sono chiaramente opera dell’uomo) ci possa essere un’intelligenza extraterrestre.

Gli appartenenti a quest’ultima categoria di persone sono molti, anche perché  sono molti gli indizi che lascerebbero supporre l’ipotesi aliena:

– la perfetta piegatura delle piante (come se fosero state pressate al suolo da una fonte di calore);

– le anomalie genetiche delle spighe e la differenza genetica tra quelle più centrali e quelle più periferiche al crop circle (ciò influisce sui “nodi” delle spighe, che nelle spighe più centrali sono dilatati come se una fonte di calore li avesse fatti esplodere);

– la presenza di tracce di microonde, specie nel centro dei pittogrammi;

– la presenza di insetti morti, in particolare mosche, come se fossero state colte all’improvviso da una forte energia che in certi casi le ha fatte esplodere sparpagliandone i resti tra le spighe;

– il fatto che molti crop circles, anche molto estesi, siano sorti all’improvviso, anche nel giro di poche ore;

– la presenza di presunte “sfere luminose”, viste volare di notte in prossimità dei crop circles; alcune di esse sono state anche fotografate e filmate;

– il fatto che la zona interessata dal fenomeno sia vicina a siti archeologici che da sempre sono stati oggetto d’interesse dei cosiddetti fanta-archeologi, clipeologi e appassionati di misteri, quali Stonehenge, Avebury Hill etc.

Ma i crop circles non si trovano solo in Inghilterra. Si è riscontrata la loro comparsa anche in altri posti come in Germania e in Italia, pur se in minor misura, anche se di sicuro sono molti i casi non ufficializzati dai mass media. Molti crop circles infatti compaiono e scompaiono nell’indifferenza e nell’ignoranza delle persone, che non li sanno vedere o li vedono e non li sanno riconoscere.

GIORGIO PASTORE

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