Il 476 d.C. è un anno molto importante per la storia dell’umanità: questo infatti è l’anno in cui tramontò l’Impero Romano, esteso su metà del mondo allora conosciuto. Nacque il seguito alla battaglia di Azio, del 31 a.C., che vide la sconfitta di Marco Antonio e Cleopatra e la glorificazione di Ottaviano, che da lì a poco sarebbe divenuto il primo Augusto di Roma, il primo imperatore.
Ma la civiltà romana era più vecchia, ed era passata per una repubblica (dal 510 a.C.) e una monarchia, dal 753 a.C. (anno della fondazione di Roma). Nel 476 d.C. tramontava il grande sogno di un impero universale e iniziava l’era buia del Medioevo. Ma già da almeno due secoli, Roma aveva cominciato il suo declino.
Un vecchio detto recita:
“Quando l’impero romano divenne vasto e i romani non ebbero più terre da conquistare, i Romani iniziarono ad uccidersi tra loro…”, infatti fu così.
Nel 212 d.C. l’imperatore Caracalla, con un editto, permetteva a chiunque nell’impero (quindi non solo in Italia) di diventare cittadino romano. Questo portò a degli sanguinosi scontri tra i diversi pretendenti al trono imperiale, ora a portata di tutti, e non più solo dei “romani” di Roma. A partire dal III secolo d.C. iniziarono ad alternarsi ai vertici del potere generali eletti dai loro soldati, usurpatori del titolo imperiale, in molti casi provenienti dalle province, e non più italici. Ricordiamo Filippo l’Arabo, Massimino il Trace, etc.
Le invasioni barbariche
I barbari (“stranieri”, in latino) entrarono a far parte anche del Senato. Questa intromissione portò ad una perdita di unità dell’impero, alla nascita di un nuovo tipo di visione imperiale, non più prettamente “romana”, ma provinciale. Perduta questa ideologia, venne meno la ragione d’essere dello stesso impero, ormai in mano ai barbari, da cui per molti anni i romani stessi avevano cercato di difendersi inutilmente. Nel 476 fu un barbaro, Odoacre, eletto re di tutte le popolazioni barbariche in Italia, a prendere il potere. L’impero romano cessava d’esistere ufficialmente. Solo nell’800 d.C. Carlo Magno avrebbe dato vita ad una sorta di continuazione ideologica del primo, il Sacro Romano Impero, dopo una parentesi di circa 300 anni di dominazione ostrogota, bizantina e longobarda.
In Oriente, dall’età di Costantino (prima metà del IV sec. d.C.) esisteva l’Impero Bizantino, consolidato da Teodosio e suo figlio Arcadio e continuato da altri imperatori che riuscirono a rendersi indipendenti dalla pars occidentale e quindi a rimanere in piedi, quando questo crollò nel 476 d.C.
L’Impero di Bisanzio (Costantinopoli, fondata da Costantino nel 330 d.C. – l’odierna Istanbul), riuscì a resistere alle invasioni dei barbari, dei musulmani e delle popolazioni del nord/est dell’Europa di quel tempo, per molti secoli, finché nel 1458 d.C. non trovò anch’esso una conclusione.
La caduta dell’Impero romano fu comunque graduale. Tra i vari popoli barbarici che invasero l’Impero a partire dal IV/V secolo d.C., ricordiamo i Burgundi, i Visigoti (che saccheggiarono Roma nel 410 d.C.), i Vandali (che saccheggiarono Roma nel 455 d.C.), gli Unni e gli Ostrogoti.
Un’età buia ma non troppo
Il medioevo è un’età buia, sotto molti aspetti ancora da scoprire; è l’età delle streghe e dei sabba, dell’inquisizione, delle leggende di draghi, nobili cavalieri, santi, prodigi e luoghi favolosi, come il misterioso regno del Prete Gianni. Tuttavia, non è solo il periodo degli anni bui della peste e delle sanguinose guerre, ma anche quello di Dante, Petrarca e della rinascita culturale dal IX secolo, della rinascita della cultura attraverso i monasteri e le università. Così come, è l’età in cui si affermò l’indipendenza dei comuni del nord Italia dall’Impero.
Dopo la caduta dell’Impero Romano e di una breve dominazione ostrogota e bizantina, giunsero nel VI secolo d.C. in Italia i Longobardi (il nome potrebbe derivare dal fatto che avevano lunghe lance, o lunghe barbe). Questi dovettero vedersela coi Bizantini del sud e col Papato, fino a ché, nel 774, Carlo Magno non riuscì a conquistare Pavia e piegare il loro re, Desiderio.
Carolingi e Ottoni
Nell’800 nacque il Sacro Romano Impero, sotto un unico imperatore, il grande Carlo, a cui si deve una grande rinascita culturale. Probabilmente, a lui si devono i primi semi di quello che qualche secolo più tardi verrà chiamato “Rinascimento”. Tuttavia, alla morte di suo figlio, Ludovico il Pio (nell’840), questo impero venne nuovamente diviso tra i figli di quest’ultimo, Carlo il Calvo, Lotario (che riceveva anche la corona imperiale) e Ludovico il Germanico. Da allora, iniziarono anche a crearsi gli stati nazionali di Francia e Germania. Queste nazioni avrebbero poi conosciuto destini propri e separati l’uno dall’altro, sotto il comando di propri re. Quando morì Carlo il grosso, nell’888, la dinastia dei Carolingi si estinse e l’Italia finì nelle mani di signori ricchi e potenti che rivendicarono una discendenza di sangue imperiale, finché non scesero dalla Germania gli Ottoni.
Ottone I, Ottone II e Ottone III regnarono in Italia nella seconda metà del X secolo d.C. Nel 1002 moriva Ottone III e con lui il suo sogno di una “Renovatio Imperii”, cioè di un ritorno ad un impero universale, come lo era stato al tempo dei Romani. Ma non era tanto credibile un imperatore tedesco in abiti romani. Ormai l’Italia e la Germania, di fatto, non facevano più parte dello stesso Impero, ma di due regni distinti, diversi.
Dopo gli Ottoni ci fu un’altra breve parentesi italiana, con Arduino d’Ivrea (dal 1002 al 1004) e poi ritornò un sovrano tedesco, Enrico II.
Dopo alcune iniziali rivolte popolari, alla fine, rimasero in Italia imperatori di stirpe germanica, i quali ebbero sempre a che fare coi diversi poteri locali presenti nella penisola. Con il Papato, i Longobardi dei principati di Benevento e Spoleto; con i Bizantini e con invasori come gli Arabi, i quali (nell’827 conquistarono la Sicilia, nell’846 saccheggiarono addirittura Roma e dall’847, e per un trentennio, costituirono un emirato arabo a Bari. Per non parlare degli Ungari, che si convertirono al cristianesimo nell’anno 1000 cessando le ostilità, e dei Normanni, che scesero in Italia come invasori, ma poi vi rimasero come alleati del Papa e delle forze locali del Meridione. Questi ultimi riuscirono a conquistare tutto il sud Italia respingendo Arabi e Bizantini.
Federico II
Dall’unione della normanna Costanza d’Altavilla con Enrico VI, imperatore tedesco del Sacro Romano Impero, nacque alla fine del XII secolo Federico II. Suo nonno era stato quel Federico I Barbarossa che nella seconda metà del XII secolo aveva dato tanto filo da torcere ai Comuni del nord Italia (alleati nella cosiddetta “Lega Lombarda”, sorta nel 1167), per via dell’attribuzione delle regalìe, cioè dei diritti imperiali. Nel 1183, con la Pace di Costanza, terminava questa lotta, con la vittoria dei Comuni, che tuttavia riconoscevano solo formalmente di essere sottomessi all’Impero. Di fatto, invece, ottennero l’indipendenza e la possibilità di autogestirsi. Da allora infatti, vennero redatti Statuti e ordinamenti comunali, si cominciarono a costruire palazzi del municipio e giunsero i Podestà, esperti del diritto in grado di governare meglio in una realtà comunale più evoluta rispetto a quella degli inizi dell’XI secolo, quando ancora c’erano solo i consoli (governatori non professionisti) e i consigli cittadini.
Tuttavia, questi comuni ebbero ancora a che fare con Federico II, sempre per gli stessi motivi. La sovranità dell’imperatore, doveva essere riconosciuta di fatto, ma i comuni non ne volevano sapere. Dopo aspre lotte, vinsero i Comuni, alleati al Papa (Federico II venne scomunicato due volte da Gregorio IX e venne deposto nel 1245, al Concilio di Lione, da Innocenzo IV). Federico II venne bollato addirittura come l’anticristo! Nel 1248 veniva sconfitto a Parma dai comuni del cntro Italia e nel 1249 capitolò anche suo figlio Enrico a Fossalta. Nel 1250 moriva Federico II e aveva termine questo conflitto tra Impero, Papato e Comuni del nord/centro-Italia. Da allora, l’Impero non fu più presente in Italia, detenendo solo un potere formale. Federico II ci lasciò Castel del Monte, in Puglia. Ufficialmente la sua residenza di caccia (con il falcone), ma di fatto un luogo ricco di magia e mistero. Di pianta ottagonale, presenta al suo interno simbologie legate al mondo alchemico e templare.
La nascita del mondo moderno
In seguito, il potere passò in mano alle Signorie, che avevano avuto una parte sostanziale durante la lotta contro l’Impero, impugnando le armi dalla parte dei Comuni. Alcuni Signori delle diverse città italiane fecero strada e alla fine ottennero il comando di ampi territori regionali, divenendo principati. Nel XV/XVI secolo vi erano i Visconti (poi sostituiti dagli Sforza) a Milano, i Medici a Firenze, gli Estensi a Ferrara, I Gonzaga a Mantova, etc.
Dalla fine del XV secolo la Francia, l’Impero (in mano agli Asburgo) e la Spagna iniziarono a espandersi e di conseguenza a guerreggiare tra loro in territorio italiano.
Nel 1492 veniva anche scoperta l’America e cambiava di fatto la visione del mondo. I commerci che fino a quel momento si erano sempre svolti nel Mediterraneo divenivano globali. Con l’estendersi dei confini del mondo conosciuto, ora i traffici commerciali interessavano anche l’Africa e le Americhe. Il mondo stava cambiando, divenendo più simile a quello che conosciamo noi oggi. L’età medievale era terminata, per lasciare posto a nuovi drammi, nuove guerre, ancor più sanguinose delle precedenti (a causa dell’invenzione della polvere da sparo), a nuove vicende, sotto certi aspetti molto simili alle precedenti, ma per altri molto diversi.
Giorgio Pastore