L’AKASHA: LA BIBLIOTECA UNIVERSALE

Tutta la nostra esistenza, tutta la nostra vita, passata, presente e futura, sarebbe archiviata in una biblioteca universale, ovvero, l’Akasha.

L’Akasha è un concetto mistico ed esoterico che trova le sue radici nelle antiche tradizioni spirituali dell’India e del Tibet. Spesso definita come l’etere o lo spazio cosmico, l’Akasha rappresenta un elemento fondamentale dell’universo, un’essenza immateriale che pervade tutto e che contiene la memoria di ogni evento, pensiero ed emozione che abbia mai avuto luogo o, addirittura, che avrà mai luogo. Questo concetto è profondamente intrecciato con la filosofia e la spiritualità orientale e ha influenzato anche molte teorie moderne sulla coscienza e la memoria collettiva.

Origini e significato

La parola “Akasha” deriva dal sanscrito e significa “spazio” o “etere”. Nelle antiche scritture indiane, l’Akasha è considerata il quinto elemento, oltre ai quattro elementi tradizionali di terra, acqua, fuoco e aria. Mentre questi ultimi rappresentano gli aspetti tangibili e visibili della realtà, l’Akasha è l’elemento invisibile che li unisce e li permea tutti, fungendo da matrice in cui l’universo intero è contenuto.

L’Akasha nei testi sacri

Nei Veda e nelle Upanishad, antichi testi sacri indiani, l’Akasha è descritta come il substrato di tutte le cose, il principio primo che dà origine a tutte le forme di vita e di materia. È vista come il deposito cosmico della conoscenza, una sorta di biblioteca universale dove è registrato tutto ciò che è accaduto e che accadrà. Questo concetto è simile a quello degli “Annali Akashici“, una raccolta di tutte le esperienze, emozioni e pensieri di ogni essere vivente, accessibile attraverso la meditazione e l’espansione della coscienza.

L’Akasha e la scienza moderna

Il concetto di Akasha ha trovato paralleli interessanti anche nelle teorie scientifiche moderne. Alcuni fisici teorici hanno ipotizzato l’esistenza di un campo unificato, una sorta di “campo di punto zero” che permea l’universo e contiene tutte le informazioni. Questo campo, secondo alcune teorie, potrebbe essere la chiave per comprendere la natura della coscienza e la connessione tra tutte le cose.

Accesso agli annali akashici

Molte tradizioni spirituali e esoteriche insegnano tecniche per accedere agli Annali Akashici. Attraverso la meditazione, la visualizzazione e altre pratiche spirituali, si crede che sia possibile connettersi con questo deposito cosmico di conoscenza. I praticanti possono ottenere intuizioni profonde sulla loro vita passata, presente e futura, e comprendere meglio il loro scopo e destino.

Un altro modo per accedere al registro akashico sarebbe quello di sottoporsi a una seduta di ipnosi regressiva, come emerge leggendo per esempio i libri di Brian Weiss. Tuttavia, non sempre è possibile accedere a questa biblioteca eterica e, nel caso si riuscisse a entrarci, malgrado la nostra curiosità, non sarebbe possibile leggere tutto il libro della nostra esistenza, specialmente per quanto riguarda ciò che deve ancora avvenire. Vi sarebbero dei Maestri, dei Guardiani incaricati di controllare proprio questo. D’altronde, il futuro non è scritto. Qualsiasi futuro è imprevedibile e mutabile, in linea con i principio del libero arbitrio.

L’Akasha nella cultura popolare

Il concetto di Akasha è stato ripreso anche nella cultura popolare, influenzando libri, film e altre forme di intrattenimento. La nozione di un archivio universale che conserva tutte le informazioni ha affascinato molti autori e creativi, che l’hanno utilizzata come tema centrale nelle loro opere. Ad esempio, nel romanzo “Akashic Records” di Ernesto Ortiz, l’autore esplora l’idea di accedere a una biblioteca universale di conoscenza attraverso la meditazione.

Nel mondo del cinema, il concetto di un archivio cosmico di informazioni è stato trattato in film come “Interstellar” di Christopher Nolan, dove i protagonisti cercano di comprendere e manipolare le informazioni attraverso le dimensioni spazio-temporali. La serie televisiva “Sense 8” delle sorelle Wachowski utilizza l’idea di una connessione profonda tra individui attraverso una rete psichica globale, un concetto che richiama fortemente l’idea di Akasha.

Conclusione

L’Akasha rappresenta un ponte tra la scienza e la spiritualità, un concetto che continua a ispirare e a sfidare la nostra comprensione della realtà. Che si tratti di un vero e proprio deposito cosmico di conoscenza o di una metafora per la connessione intrinseca tra tutte le cose, l’Akasha ci invita a superare i confini del conosciuto e a riflettere sul mistero dell’esistenza.

GIORGIO PASTORE

Summary

The article explores the concept of Akasha, rooted in ancient Indian and Tibetan spiritual traditions, and describes it as the cosmic space or ether that permeates the universe, containing the memory of every event, thought, and emotion. It is considered the fifth element, beyond the traditional earth, water, fire, and air, serving as the invisible matrix of the universe. Akasha is discussed in ancient texts like the Vedas and Upanishads, depicting it as the universal repository of knowledge, akin to the Akashic Records. Modern science finds parallels in theories about a unified field or zero-point energy field.

The article also discusses techniques to access the Akashic Records through meditation and visualization, providing insights into one’s past, present, and future. In popular culture, Akasha has inspired various works, including Ernesto Ortiz’s novel “Akashic Records” and films like Christopher Nolan’s “Interstellar,” which explores cosmic archives of information, and the TV series “Sense8,” which depicts a psychic global network. Akasha bridges science and spirituality, challenging and inspiring our understanding of reality.

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