A cura di GIORGIO PASTORE
Molti dei nostri lettori conosceranno già Brian Weiss, psichiatra statunitense e scrittore di numerosi libri incentrati sul tema della reincarnazione e dell’ipnosi regressiva e progressiva. Oggi abbiamo il piacere di intervistare Alessandra Bresciani, terapista in Ayurveda, laureata in infermieristica, ipnologa e naturopata infantile.
Dal 2016 Alessandra è ipnologa con specializzazione in ipnosi regressiva alle vite precedenti, avendo conseguito un diploma presso la Past life Regression School di Varese, che si basa sugli insegnamenti di Brian Weiss (nella foto). Inoltre, Alessandra è presidente di una associazione no profit a promozione sociale denominata “Cuore con le Ali”, la quale si occupa di promozione, diffusione e offerta di cure naturali secondo le Discipline Bio Naturali.
1 – Ciao Alessandra. Grazie per aver accettato di concederci questa intervista. Prima di tutto, vorremmo chiederti quando e come ti sei approcciata per la prima volta al mondo dell’ipnosi regressiva.
Ciao Giorgio, innanzitutto ti ringrazio per l’opportunità che mi stai dando di far conoscere l’ipnosi regressiva attraverso questa intervista. Ti confesso che sono sempre stata affascinata dal paranormale e da ciò che non si può vedere ma sicuramente percepire attraverso il sesto senso e l’intuito. Fin da piccola i miei genitori mi hanno spiegato il significato della Reincarnazione e ho avuto la possibilità di sperimentare di persona alcuni viaggi astrali. Col tempo ho approfondito tali argomenti e quando ho avuto l’occasione di frequentare la scuola di ipnosi regressiva, l’ho colta subito. Nel frequentare la scuola mi sono accorta di avere grande familiarità con le tecniche ipnotiche, senza sapere il perché. Solo in seguito ho scoperto che queste pratiche erano una sorta di reminescenza che stava riaffiorando portando con sé ricordi di mie vite precedenti.
2 – Come ti sei avvicinata alle tematiche trattate da Brian Weiss e cosa apprezzi maggiormente del suo lavoro come ipnotista?
Ho sentito parlare per la prima volta di Brian Weiss da una mia collega della pediatria, la quale, un giorno, mi ha regalato il libro “Molte vite, un solo amore”. La stessa collega che mi ha fatto conoscere quello che oggi è mio marito e il papà delle mie tre splendide bambine, Deva, Maya e Aura. Ho divorato il libro e ne ho subito acquistati altri perché mi appassionavano davvero molto. Credo che Brian Weiss abbia avuto il grande merito di diffondere l’ipnosi regressiva, che fu però la grande rivoluzione in campo psicoterapeutico di Milton Erickson, psichiatra statunitense del Novecento. Apprezzo soprattutto la scorrevolezza e la chiarezza dei libri di Weiss e la sua grande professionalità, oltre che la sua capacità di mettere in gioco una dura crosta di convinzioni scientifiche e pragmatiche decisamente in contrasto con la stessa pratica dell’ipnosi regressiva.
3 – Hai effettuato molte sedute di ipnosi regressiva? Puoi raccontarci qualche aneddoto particolare o qualche esperienza specifica?
Sì, ne ho effettuate parecchie. Ho avuto occasione di osservare persone che ridevano, che piangevano, che gridavano, che parlavano con un filo di voce. Persone con fobie debilitanti andare via senza più temere l’oggetto delle fobie, donne devastate dagli aborti elaborare i traumi e alleggerirsi da un grosso peso emotivo, lutti elaborati più in fretta e relazioni difficili migliorate. Ne ho viste molte di esperienze nei miei clienti. Ricordo ancora una donna che aveva perso due gemellini e non riusciva più a dormire, a mangiare, a vivere serenamente. Dopo l’ipnosi è riuscita a sbloccare il trauma emotivo e dopo soli sei mesi è rimasta incinta di un bellissimo bimbo di cui oggi mi sento un pochino la zia. Durante un’altra ipnosi un ragazzo era terrorizzato dal buio e dai luoghi chiusi. Per questo motivo era claustrofobico e dormiva sempre con la luce accesa. Il ricordo della propria morte sepolto vivo lo ha aiutato ad elaborare il trauma e dopo un mese mi disse che era riuscito a prendere l’ascensore senza problemi e che non temeva più il buio. Ci sono molte altre esperienze interessanti ma non vorrei dilungarmi troppo.
4 – Qual è stata l’ipnosi regressiva che più ti ha sorpreso o interessato, tra quelle da te condotte in questi ultimi anni? Puoi raccontarci qualche dettaglio?
Forse l’ipnosi regressiva che mi ha sorpreso maggiormente è stata quella di una donna che ha ricordato ogni dettaglio della vita dopo la morte. In seguito ad un decesso per vecchiaia la signora si è trovata in un luogo tutto bianco e luminoso, con molta altra gente vestita di bianco. Parlava di un uomo con la barba che si è avvicinato a lei per accompagnarla in un luogo magico, indescrivibile da quanto era il suo splendore. L’ipnosi durò tre ore e per tutto il tempo la donna parlò con l’uomo sul senso della sua vita, sull’amore e sulla straordinaria grandezza dell’Universo infinito. Non mancarono argomenti relativi agli animali e a forme di vita extraterrestre. Al termine della seduta la cliente fece un grande sbadiglio e con una punta di delusione mi disse che aveva fatto una gran dormita e che la seduta non aveva funzionato con lei. Rimasi sorpresa perchè nella realtà lei aveva parlato ininterrottamente per ben tre ore. Le dissi cosa era successo e le riportai fedelmente anche dettagli privati che solo lei poteva sapere e che mi aveva svelato nello stato di trance ipnotica. È stato il solo caso di ipnosi senza ricordo e sono certa che quella esperienza era soprattutto per me. Nei giorni successivi la signora vide tutti i suoi problemi sciogliersi come il ghiaccio al sole e ne fu entusiasta. Ma devo ammettere che quell’ipnosi mi aprì la mente su orizzonti ancora non esplorati e mi aiutò a comprendere e risolvere anche alcune mie problematiche che mi accompagnavano dalla nascita e oltre.
5 – Hai mai avuto modo di verificare e confermare nella realtà quello che ti descrivono alcune delle persone che si sottopongono alle tue sedute di ipnosi regressiva?
Sì, in verità chiedo sempre un riscontro alle persone che si sottopongono ad una seduta di ipnosi regressiva. Alcune persone mi chiamano il giorno successivo incredule per l’efficacia rapida della seduta e quindi entusiaste. Altre notano gli effetti in tempi più lunghi. Mi è capitato un solo caso di refrattarietà, ovvero una persona che non è riuscita a rilassarsi e che quindi non ha avuto effetto dall’ipnosi. Le fobie generalmente si risolvono nell’immediato, mentre problematiche legate a relazioni, lavoro o dipendente richiedono più tempo. Posso portare il caso di una ragazza depressa che non aveva più voglia di vivere. Dopo la prima ipnosi si sentì meglio ma ne servirono tre per aiutarla a vedere il mondo e la sua vita con occhi diversi. Dopo un anno questa ragazza si era fidanzata e sposata, aveva cambiato lavoro, si era trasferita e ora aspetta un bambino. Nel parlare con lei potrei serenamente affermare che è una persona davvero felice.
6 – Per quali motivi fondamentalmente si pratica l’ipnosi regressiva?
L’ipnosi regressiva è una tecnica terapeutica che, grazie a una particolare relazione comunicativa che si instaura tra ipnologo e ipnotizzato, permette di scavare nell’inconscio del paziente e riportare a galla situazioni o traumi vissuti e mai “risolti” nel passato, che possono disturbare la vita attuale. Scegliere di sottoporsi a una seduta di ipnosi regressiva, significa voler andare a ricercare le cause di malesseri e di conflitti o semplicemente di nodi irrisolti che si manifestano con determinate patologie e fanno incursione nella vita presente, disturbandola.
Questi traumi vengono scandagliati dal paziente nel mondo remoto e onirico, percepito spesso come il mondo delle vite precedentemente vissute.
Nell’ipnosi regressiva la persona può infatti ritornare molto indietro nel tempo, fino all’infanzia e oltre, recuperando contenuti che possono essere assimilabili a esistenze pregresse. In questa dimensione indefinita e nuova, di trance ipnotica, è possibile recuperare le radici simboliche di quelli che sono i disagi vissuti nel presente.
Capire le vite passate a volte può contribuire a portare chiarezza e comprensione alla vita attuale, soprattutto se si sente una certa trazione o la memoria di qualcosa che non si può davvero spiegare. Rilasciare i dolori di vite passate e le abitudini può anche portare guarigione e può aiutare a scacciare le fobie, i dolori e i modelli negativi nella propria vita.
7 – Credi nella reincarnazione? Personalmente, hai mai ricordato una tua vita passata? Se sì, puoi raccontarci qualcosa?
Sì, certamente. Credo nella reincarnazione, anche se non è un requisito indispensabile per poter vivere l’esperienza dell’ipnosi regressiva. Secondo la teoria della reincarnazione l’anima tornerà o si reincarnerà in numerosi corpi fisici, in numerose dimensioni fisiche, al fine di ottenere una certa comprensione o raggiungere un certo livello di coscienza. Questo risale alla teoria dell’energia di Einstein – non può essere creata o distrutta, essa si limita semplicemente a spostarsi in un’altra forma. Se l’energia della nostra anima non può essere creata o distrutta allora la reincarnazione ha un senso.
Ho ricordato molte delle mie vite passate, anche perché prima di operare su un’altra persona, la mia etica morale impone che sia io la prima a provare l’esperienza. Potrei raccontare la primissima vita che ho ricordato. Fin da piccola soffrivo di asma cronica e gli ultimi attacchi mi avevano costretta ad assumere cortisone fino ad averne una intossicazione. La mancanza di respiro era sempre accompagnata da fitte dolorosissime alla schiena e non potevo più sopportare quel dolore. Durante l’ipnosi ho rivissuto il momento preciso della mia morte. Ero una ricca donna inglese con idee rivoluzionarie e la mia infertilità mi aveva portata a voler adottare un bambino di colore. Ricordo benissimo il momento in cui lo vidi per la prima volta negli occhi. L’attimo scatenò un gran pianto e un senso completo di appagamento. Tuttavia durò poco perchè in quel momento subii un tradimento e un uomo a cavallo tentò di uccidere il bambino poiché considerato selvaggio e sporco. Difesi il bimbo abbracciandolo e la spada penetrò nella mia schiena perforandomi i polmoni e facendomi morire lentamente soffocata. In quel momento smisi realmente di respirare e la fame di aria arrivò al punto che credetti di morire realmente durante la seduta. Fu l’ultimo mio attacco di asma. Appena ripresi a respirare svanì tutto. Arrivò come una illuminazione la consapevolezza che la mia asma era sempre stata provocata dalla paura di perdere ciò che più amavo. Era un ricordo del mio inconscio e si scatenava ogniqualvolta mi sentivo fragile e impaurita. La presa di coscienza mi permise di lavorare sulla mia paura e da allora non ebbi mai più l’asma… sono passati dodici anni.
8 – Puoi spiegare semplicemente ai nostri lettori cos’è l’Ayurveda e quanto potrebbe essere efficace?
Mi viene da sorridere perché mi servirebbero cento pagine per spiegare bene cos’è l’ayurveda e i suoi benefici. Tuttavia cercherò di essere sintetica.
Il termine Ayurveda deriva dal sanscrito, antica lingua indiana, e più precisamente dall’unione di due parole Ayu e Veda. Il termine Veda indica la conoscenza mentre Ayu sta ad indicare “vita”, quindi Ayurveda intesa come Scienza della conoscenza della vita.
L’Ayurveda è stata concepita in tempi molto remoti e non è frutto della creatività illuminata della mente di qualche saggio dei tempi antichi, ma è presente nella Natura, i suoi principi sono eterni e immutabili, nessuno li ha inventati, ma molti li hanno riconosciuti scoprendone l’esistenza nella Natura.
Essendo Scienza della Vita l’Ayurveda è nata insieme alla Vita ed è presente in ogni tempo, in ogni luogo, in ogni cultura, in ogni nazione. L’India ha avuto il compito e il merito di preservare questa conoscenza che adesso, in un momento in cui l’umanità deve affrontare sfide importanti, sta abbandonando il grembo dove è stata custodita amorevolmente per diffondersi nel mondo a beneficio di tutta l’umanità. È molto importante e interessante sapere che l’Ayurveda interessa tutti gli aspetti della vita e ogni individuo può trarre beneficio dalla conoscenza che l’Ayurveda mette a disposizione al fine di comprendere qual è la propria natura e il percorso più adatto da seguire nella vita.
L’utilità dell’Ayurveda sta nel proteggere la salute di coloro che sono sani e curare i disturbi delle persone malate.
L’Ayurveda si prefigge quattro scopi fondamentali: prevenire le malattie, curare la salute, mantenere la salute, promuovere la longevità.
Il termine salute/sano in sanscrito è Svastha che letteralmente significa “stabilizzarsi nel sé” o “nella condizione propria a se stessi”. Vediamo quindi come il concetto di salute viene considerata come condizione naturale dell’uomo, mentre la malattia è vista come un allontanamento da una condizione di normalità.
L’O.M.S. (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha fatto letteralmente proprie questa parole nella sua definizione di salute: “La salute è uno stato di pieno benessere fisico, psichico e sociale”.
Uno dei principi fondamentali dell’Ayurveda è quello secondo cui l’uomo è considerato una miniatura della natura: la natura è il macrocosmo, l’uomo il microcosmo e ciò semplicemente significa che i principi presenti nella natura sono gli stessi presenti nell’uomo.
Tutti i Cinque Elementi di base che compongono l’Universo, etere/spazio, aria, fuoco, acqua e terra, si esprimono con modalità differenti nella formazione degli esseri viventi, determinandone origine e strutture. In base a questo principio è possibile quindi usare, se lo conosciamo, tutto ciò che è presente nell’universo al fine di curare le malattie. Lavoro con l’Ayurveda da molti anni e devo dire che è diventato uno stile di vita, un modo di pensare, di agire, di scegliere. La stessa Ayurveda mi ha accompagnata nella scoperta e nell’approfondimento dell’ipnosi regressiva, oltre che dello yoga e della spiritualità in senso olistico.
9 – Quale rapporto sussiste tra il mondo accademico e quello in cui operi tu?
La capacità di ricordare “vite passate” è oggetto di ricerche sistematiche, studi e sperimentazioni da più di trent’anni in molti paesi. Diversi psicoterapeuti e ipnoterapeuti sia in America che in Europa, hanno attestato attraverso numerose prove documentate con filmati e registrazioni lo straordinario lavoro della regressione a esistenze passate effettuato con i loro pazienti in stato di trance. L’esistenza di un nesso tra vite passate e problemi fisici è stata confermata più volte da autorevoli autori, quali Arthur Guirdham, Morris Nerherton, Trutz Hardo, Roger J. Woolger, Helen Wambach. Ogni sintomo fisico cronico – soprattutto quelli che resistono a qualsiasi trattamento – nasconde una storia più remota di privazioni, incidenti o morte violenta. Il corpo, con la sua sofferenza e le sue disfunzioni, è in grado di raccontare tutta la storia psichica se ascoltato in modo corretto. Indubbiamente il corpo è un’area inconscia – quindi per molti aspetti ancora sconosciuta – dove si vanno ad accumulare complessi che sono frutto di repressioni. Ogni sua parte ha una storia da raccontare. Molte di queste storie appartengono alle vite passate. Forse è in alcune di esse che si trova la risoluzione di un problema attuale. Ian Stevenson, dell’Università della Virginia, ha raccolto numerose testimonianze secondo le quali molte persone sostengono di ricordare vite precedenti. In molti casi bambini hanno dato indicazioni sufficienti ad identificare una famiglia precedente. L’ipotesi che queste persone possano davvero aver trovato la famiglia giusta è, alcune volte, sostenuta da segni particolari congeniti, o caratteristiche che erano presenti nel corpo precedente.
Credo che il mondo accademico e quello in cui opero io possano tranquillamente collaborare e coesistere in modo armonioso e mirato al benessere psicofisico delle persone.
10 – Parlaci della tua associazione, “Cuore con le Ali”.
“Cuore con le Ali” nasce nel 2012 ed è un’Associazione culturale senza scopo di lucro, autofinanziata dai propri soci e dalle attività svolte, il cui obiettivo è di fare ricerca interiore, informare, fornire servizi di elevata qualità sulle più importanti materie che riguardano l’uomo e il suo benessere e sviluppo integrale oltre che dar vita al primo centro di Trattamenti Olistici in forma volontaria.
Oggi la sede è a Como, Località Breccia, in via Attilio Buschi 12. In questa sede l’Associazione offre seminari e corsi sia a livello professionale che a livello amatoriale/casalingo sulle principali tecniche naturali. Dal 2019 l’Associazione realizza parzialmente i suoi scopi dando inizio anche al Progetto per cui la stessa è nata: “Casa Salute Rifugio dell’Anima”. Spazio auto-gestito con diversi trattamenti naturali erogati gratuitamente e rivolti ai soci di Cuore con le Ali.
Per diventare socio è sufficiente chiamare la segreteria al seguente numero 338 8385582 o mandarci una mail a info@cuoreconleali.it e richiedere informazioni. I nostri corsi e seminari hanno un costo limitato, poiché i nostri insegnanti svolgono un ruolo volontario (importante per la vita associativa). Di fatto gli intenti associativi sono rivolti all’aiuto in ambito socio-culturale-olistico e non speculativo.
Cuore con le Ali ha attivato anche un corso professionale per Operatore Olistico, rivolto a tutte quelle persone che per amore e passione vogliono trasformare il loro percorso in una professione dignitosa e con principi umanitari. Io e mio marito Mirko vi invitiamo alla navigazione del nostro sito www.cuoreconleali.it e ad eventuali contatti. L’Associazione Cuore con le Ali propone seminari esperienziali, percorsi e laboratori didattici aperti a tutti e a qualsiasi fascia di età con lo scopo di informare, divulgare e far apprendere direttamente la maggior parte delle tecniche bio-naturali al fine di promuovere l’auto-guarigione di corpo e mente, mantenere lo stato di benessere ed auto-gestire il proprio potenziale energetico. I seminari esperienziali sono stati studiati per offrire in poco tempo le basi sia pratiche che teoriche delle varie discipline.
I soci che frequentano i seminari dell’Associazione Cuore con le Ali, a loro volta possono essere utili per altri soci (una catena di solidarietà e di aiuto incondizionato) proponendo trattamenti con la supervisione del Terapista Professionale.
11 – Hai mai vissuto sulla tua pelle un’esperienza paranormale? Puoi eventualmente raccontarcela/e?
Sì, più di una. Ma vi racconterò quella che mi ha confermato l’ esistenza degli angeli. Avevo solo otto anni e con la mia famiglia stavo facendo una gita in bicicletta. Forse ci siamo allontanati un pò troppo da casa e dopo aver pedalato molto la stanchezza ha avuto il sopravvento. Mi sono trovata a fare una discesa molto ripida su uno stradone asfaltato. Da un lato vi era il muro ma dall’altro un burrone profondo. Purtroppo sulla discesa c’era una curva e con la ruota della bicicletta sono uscita fuoristrada dal lato del burrone. Ho perso il controllo della bici, la ruota si è staccata e io stavo per cadere giù dal burrone. Ho letteralmente visto la vita passarmi davanti agli occhi. Ad un certo punto, ho sentito qualcuno che mi prendeva e mi spingeva verso l’asfalto, poi ho sentito il suolo morbido sotto il mio viso e con la coda dell’occhio ho visto un’ala bianca. Sono svenuta e mi sono risvegliata pochi attimi dopo con mia mamma che gridava dal terrore. Credeva fossi morta. Eppure ero lì, a terra, con la bicicletta distrutta e contusioni su ginocchia gomiti e viso. Sono sicura di ciò che ho visto e sentito e da allora sento sempre il mio angelo al mio fianco e lo ringrazio per tutto il lavoro che ha fatto con me per tenermi al sicuro nella mia vita.
12 – Com’è il tuo rapporto con il mondo spirituale?
Posso dire che ora il mio rapporto col mondo spirituale è buono. In fase adolescenziale ho avuto alti e bassi. Ho sempre avuto molta fede nella spiritualità… tuttavia a volte si incontrano persone che utilizzano contesti spirituali, naturali e terapeutici per imbrogliare la gente e fare del male a scopo di lucro. Ne ho trovate parecchie e la mia ingenuità mi ha costretta ad imparare le lezioni sempre in modo doloroso o con delusione. Ci sono stati momenti in cui ho dubitato su tutto, anche sulle mie sensazioni. Quando si è piccoli si accetta per vero tutto ciò che viene insegnato… ma poi arriva l’età delle domande e per troppo tempo ho cercato delle risposte che non arrivavano. Ho iniziato a trovare le risposte solo quando ho cominciato ad ascoltare il mio cuore e il mio spirito, e confesso che molte volte ho dovuto rompere schemi che ci avevo messo una vita a costruire, ma che mi impedivano di crescere e di accogliere la vera spiritualità nella mia vita. Credo che spezzare schemi sia una delle più grandi difficoltà della vita… trenta anni per costruirli e poi avere solo pochi mesi per abbatterli… una faticaccia! Eppure l’ipnosi regressiva, ma anche i lavaggi energetici, la cromopuntura, la pranoterapia, le costellazioni familiari e altre pratiche, mi hanno aiutata a gioire della liberazione delle catene mentali che mi ancoravano al passato.
13 – Credi nell’efficacia dell’autoipnosi? Eventualmente, nel caso, potresti dare qualche consiglio ai nostri lettori?
Sì, ci credo. Per averne beneficio bisogna però avere tanta pazienza oltre che la capacità di staccare la mente e lasciarsi trascinare dalle emozioni. Ai nostri giorni è molto difficile trascendere alla parte razionale della mente, proprio perché siamo sempre di corsa, dobbiamo fare mille cose e i nostri pensieri possono essere paragonati a delle scimmie pazze. Penso che come prime esperienze sia meglio lasciarsi aiutare da una persona esterna, possibilmente che ispiri fiducia al cliente e che abbia una buona esperienza in campo professionale.
14 – Chi volesse sottoporsi a una seduta di ipnosi regressiva come può trovarti?
Io lavoro a Como il martedì e il giovedì e a Binago il lunedì, mercoledì e venerdì. Prima della seduta richiedo sempre un colloquio con l’interessato, per poter richiedere alcune informazioni, spiegare come avviene la seduta e personalizzare l’ipnosi stessa, in modo da garantire la massima riuscita. I miei contatti sono:
tel: 333 9518205 (chiamate o whatsapp).
15 – Conoscevi già il nostro portale (C.R.O.P. Centro di Ricerche Operativo sul Paranormale)? Che consiglio daresti a chi volesse approfondire la conoscenza del proprio sé?
Non conoscevo il vostro portale ma quando mi hai contattata sono andata a guardare e devo dire che è fatto davvero molto bene. Complimenti.
Il consiglio che posso dare è quello di smettere per un attimo di pensare, di parlare e di giudicare, ma di mettersi in ascolto. Solo voi sapere cosa vi rende davvero felici e soltanto il vostro cuore ve lo può confermare. Più che un consiglio il mio è un invito all’ascolto di se stessi. E concludo con una citazione di Carl Gustav Jung, il quale disse: “La vostra visione apparirà più chiara soltanto quando guarderete nel vostro cuore. Chi guarda l’esterno, sogna. Chi guarda all’interno, si sveglia”.
Grazie per averci concesso questa intervista. Buon lavoro!
Grazie a voi!
A cura di GIORGIO PASTORE
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