Quando vediamo una stella cadente esprimiamo un desiderio, perché sappiamo che le meteore più piccole possono essere innocue, ma purtroppo non vale in tutti i casi.
Le meteore, comunemente note come stelle cadenti, sono frammenti di roccia o metallo provenienti dallo spazio che, entrando nell’atmosfera terrestre, si infiammano e producono scie luminose. Questi fenomeni, spesso spettacolari e suggestivi, variano notevolmente in dimensioni e impatto potenziale. Dalle innocue meteore che illuminano brevemente il cielo notturno ai grandi meteoriti che hanno cambiato il corso della vita sulla Terra, le meteore sono oggetti celesti con diverse implicazioni per il nostro pianeta.
Stelle cadenti e piccoli meteoriti
Le stelle cadenti sono meteore di piccole dimensioni, spesso non più grandi di un granello di sabbia, che si disintegrano completamente durante il loro ingresso nell’atmosfera terrestre. Quando questi piccoli frammenti entrano a velocità elevate, l’attrito con l’aria li riscalda fino a farli brillare e, infine, vaporizzare. Questo spettacolo luminoso dura solo pochi secondi, ma ha affascinato l’umanità per millenni, portando molti a esprimere desideri al loro passaggio.
I piccoli meteoriti, al contrario, sono frammenti che riescono a sopravvivere al viaggio attraverso l’atmosfera e raggiungere la superficie terrestre. Questi possono variare in dimensioni da pochi millimetri a diversi metri e, sebbene meno spettacolari delle stelle cadenti, offrono preziose informazioni sulla composizione del nostro sistema solare e sull’origine dei materiali cosmici. Alcuni di essi infatti arrivano da fuori il sistema solare.
Grandi meteoriti e impatti catastrofici
Non tutte le meteore sono innocue. Alcuni meteoriti sono abbastanza grandi da causare significativi danni alla Terra (in certi casi deviando anche di poco l’asse terrestre). Il più famoso di questi eventi è l’impatto che si ritiene abbia contribuito all’estinzione dei dinosauri. Questo evento, noto come l’impatto di Chicxulub, ha creato un cratere di circa 150 chilometri di diametro nella penisola dello Yucatán in Messico. La forza dell’impatto avrebbe sollevato enormi quantità di polvere e detriti nell’atmosfera, bloccando la luce solare e causando un inverno globale che ha devastato la vita sulla Terra, portando all’estinzione di molte forme di vita all’incirca 65 milioni di anni fa.
I NEA ed eventuali soluzioni.
Gli asteroidi near-Earth (NEA) sono quelli la cui orbita si avvicina a quella terrestre, rappresentando una possibile minaccia se le loro traiettorie intersecano quella del nostro pianeta. A settembre 2014, erano conosciuti oltre 11.000 NEA, di cui circa 1.500 considerati potenzialmente pericolosi. La maggior parte di questi asteroidi è inferiore a un chilometro di diametro e tendono a distruggersi scontrandosi tra loro, ma il loro numero è costantemente rinnovato da oggetti provenienti dalla fascia di asteroidi.
Per ridurre i rischi, sono stati avviati vari progetti di osservazione. Il progetto LINEAR, iniziato nel 1996, ha scoperto decine di migliaia di oggetti, utilizzando telescopi nel New Mexico. Spacewatch, creato nel 1980, utilizza telescopi aggiornati in Arizona, promettendo di aumentare significativamente il numero di NEA scoperti ogni anno. Altri progetti includono NEAT, LONEOS, Catalina Sky Survey, CINEOS, Japanese Spaceguard Association e Asiago-DLR Asteroid Survey. Tutti questi sono collettivamente noti come “Spaceguard“, e sono finanziati in parte dalla NASA.
La minaccia di un impatto catastrofico da un grande NEA ha spinto alla creazione di strategie di difesa. Una proposta è l’uso di ordigni nucleari per deviare l’asteroide, ma la natura “fragile” di molti di questi suggerisce che altre soluzioni potrebbero essere più efficaci, come l’uso di “mass driver” per espellere materiale dall’asteroide, vele solari per deviare la sua orbita o trattori gravitazionali per spostarlo lateralmente.
La minaccia di Apophis
Tra i corpi monitorati dagli scienziati, uno dei più noti è 99942 Apophis (dal nome greco del dio dell’Antico Egitto, Apopi, detto anche “il Distruttore”). Scoperto nel 2004, questo asteroide ha attirato l’attenzione della comunità scientifica a causa della sua traiettoria, che lo porterà molto vicino alla Terra in diverse occasioni future. Il passaggio più critico sarà il 13 aprile 2029, quando Apophis passerà a soli 31.000 chilometri dalla Terra, una distanza estremamente ridotta in termini astronomici. Inoltre, nel 2036 potrebbe passare nuovamente in prossimità della Terra, sfiorandoci. Molti sostengono che se non si dovesse deviarne la traiettoria, potrebbe entrare in rotta di collisione con il nostro pianeta.
Sebbene le probabilità di un impatto siano attualmente considerate basse, Apophis rappresenta un esempio delle potenziali minacce che gli oggetti celesti possono porre. Questo, come abbiamo visto, ha spinto gli scienziati a sviluppare nuove tecnologie e strategie per il monitoraggio e la deviazione di tali oggetti, nel caso in cui uno di essi si trovi su una traiettoria di collisione con la Terra.
Conclusioni
Le meteore offrono un affascinante spettacolo nel cielo notturno e una finestra sul nostro sistema solare. Dalle innocue stelle cadenti ai catastrofici impatti dei grandi meteoriti, questi frammenti spaziali ci ricordano costantemente la vastità e la dinamica del nostro universo. Il monitoraggio e lo studio continuo di questi oggetti sono cruciali per comprendere meglio il nostro posto nel cosmo e per proteggere il nostro pianeta da potenziali minacce future.
GIORGIO PASTORE
Summary
Meteors, ranging from harmless shooting stars to dangerous large meteorites, are fragments of rock or metal from space that ignite upon entering Earth’s atmosphere. Small meteors, often called shooting stars, burn up completely, creating brief, beautiful light displays. Some fragments, known as meteorites, survive and reach Earth’s surface, offering valuable insights into the solar system’s composition. Notably, a massive meteorite impact around 66 million years ago contributed to the extinction of dinosaurs. Today, scientists monitor potential threats like the asteroid Apophis, which will come very close to Earth in 2029. While the risk of impact is low, it underscores the importance of tracking and developing technologies to protect Earth from celestial hazards.