LA COSCIENZA DELLE PIANTE

Le piante hanno dimostrato di provare emozioni, di avere dei sensi simili a quelli umani e forse una coscienza. Una cosa è certa: sono in grado di percepire il mondo esterno.

Introduzione

La coscienza delle piante è un campo di studio affascinante che sfida le tradizionali concezioni della vita vegetale. Le piante, spesso considerate esseri viventi privi di sensi, stanno rivelando capacità sorprendenti di percezione e comunicazione.

Gli esperimenti di Cleve Backster

Uno dei pionieri di questo campo è stato Cleve Backster (1924-2013), un ex agente della CIA specializzato in poligrafi. Negli anni ’60, Backster condusse esperimenti rivoluzionari che suggerivano una forma di coscienza nelle piante. Utilizzando un poligrafo, Backster registrò reazioni elettriche nelle piante in risposta a vari stimoli, come il taglio delle foglie o la minaccia di bruciarle. Le sue osservazioni indicavano che le piante potevano percepire e reagire a intenzioni umane, mostrando una sorta di “coscienza primaria.”

Il primo esperimento

Il primo esperimento di Backster avvenne quasi per caso. Un giorno, mentre stava annaffiando una pianta nel suo ufficio, decise di collegare gli elettrodi del poligrafo a una delle sue foglie per vedere se poteva rilevare una risposta elettrica. Inizialmente, non si registrò alcuna attività particolare. Tuttavia, quando Backster pensò di bruciare una foglia con un fiammifero, notò un improvviso picco nell’attività elettrica della pianta, come se essa avesse percepito la minaccia imminente. Sorprendentemente, questo picco si verificò non appena Backster ebbe l’idea di bruciare la foglia, prima ancora di muoversi per farlo.

Reazione agli stimoli e la paura

In ulteriori esperimenti, Backster espose le piante a una varietà di stimoli per osservare le loro risposte. Quando tagliava o danneggiava una foglia, il poligrafo registrava chiari cambiamenti nell’attività elettrica, suggerendo una reazione al trauma. Anche quando altre piante nelle vicinanze venivano danneggiate, le piante collegate al poligrafo mostravano reazioni, come se percepissero il dolore o lo stress delle piante vicine.

Le piante hanno anche dimostrato di riconoscere le persone. In un altro esperimento, in laboratorio vi erano diverse piante. Una persona bruciò le foglie di alcune piante, tranne una. A quest’ultima vennero piazzati gli elettrodi. Successivamente, Backster fece entrare diverse persone nella stanza, ma solo quando ritornò la persona che aveva fatto del male alle altre piante, si notarono dei picchi nell’attività elettrica, a dimostrazione del fatto che: A) la pianta provava paura; B) la pianta aveva riconosciuto quella persona, e solo quella, come un pericolo per sé.

Esperimenti a distanza

Uno degli esperimenti più controversi di Backster coinvolgeva l’osservazione delle piante in relazione agli esseri umani e agli animali a distanza. Ad esempio, quando un gambero vivo veniva immerso in acqua bollente in una stanza diversa, le piante collegate al poligrafo in un’altra stanza mostravano reazioni significative. Questi risultati suggerivano che le piante potessero avere una forma di percezione extrasensoriale o telepatica.

Reazioni alle emozioni umane

Backster notò anche che le piante sembravano reagire alle emozioni umane. In un esperimento, una persona che aveva stabilito una connessione emotiva con una pianta la lasciava incustodita e tornava improvvisamente a pensarla intensamente. La pianta mostrava una risposta elettrica coincidente con il momento del pensiero della persona, suggerendo una sorta di legame empatico tra la pianta e l’umano.

Gli esperimenti di Cleve Backster hanno sollevato molte domande sulla percezione e la consapevolezza delle piante. Sebbene i suoi metodi e risultati siano stati accolti con scetticismo da parte della comunità scientifica tradizionale, hanno aperto nuove strade di indagine sulla complessità e la sensibilità del regno vegetale. Le scoperte di Backster suggeriscono che le piante potrebbero possedere forme di consapevolezza e comunicazione che vanno ben oltre le nostre attuali comprensioni.

La rete delle radici

Le piante non solo rispondono agli stimoli ambientali, ma comunicano tra loro attraverso le radici, formando una vasta rete sotterranea simile a un sistema nervoso. Le radici delle piante sono spesso collegate da funghi micorrizici, che facilitano lo scambio di nutrienti e informazioni. Questo “Wood Wide Web” permette alle piante di avvertirsi a vicenda in caso di pericolo, come l’attacco di parassiti o condizioni di stress.

Comunicazione e difesa

Quando una pianta viene attaccata, può rilasciare segnali chimici volatili per avvertire le piante vicine, che a loro volta attivano meccanismi di difesa. Ad esempio, alcuni alberi di acacia emettono tannini tossici in risposta all’attacco di erbivori, avvertendo gli alberi circostanti di fare lo stesso. Questo tipo di comunicazione chimica suggerisce una forma di intelligenza collettiva tra le piante.

Implicazioni e riflessioni

Queste scoperte hanno implicazioni profonde per la nostra comprensione della vita vegetale e della coscienza. Se le piante possono percepire l’ambiente, comunicare tra loro e reagire ai pericoli, allora possiedono una forma di consapevolezza che merita ulteriore approfondimento. Forse anche un’anima. Questo solleva anche questioni etiche sul nostro rapporto con le piante e il rispetto che dovremmo loro.

Conclusione

La coscienza delle piante è un campo emergente che sta trasformando il modo in cui percepiamo il regno vegetale. Gli esperimenti di Cleve Backster e le scoperte sulla rete delle radici suggeriscono che le piante sono molto più complesse e sensibili di quanto si pensasse. Come esseri viventi interconnessi, le piante ci ricordano l’importanza di rispettare e proteggere tutti i componenti del nostro ecosistema.

GIORGIO PASTORE

Summary in English

Plant Consciousness: A Journey into the Botanical World

Introduction

The study of plant consciousness challenges traditional notions of plant life, revealing surprising abilities in perception and communication among plants.

Cleve Backster’s Experiments

In the 1960s, CIA agent Cleve Backster conducted revolutionary experiments using a polygraph to record electrical responses in plants to various stimuli, such as leaf cutting or the threat of burning. His observations suggested that plants could perceive and react to human intentions, indicating a form of “primary consciousness.”

Root Networks

Plants communicate through their roots, forming an extensive underground network akin to a nervous system. This “Wood Wide Web” allows plants to warn each other of dangers like pest attacks or stress conditions, facilitated by mycorrhizal fungi.

Communication and Defense

Plants release chemical signals to warn nearby plants of threats, prompting defensive mechanisms. For example, acacia trees emit toxic tannins in response to herbivore attacks, signaling neighboring trees to do the same, indicating a collective intelligence.

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