Gli elementali, nel mondo e in Italia, tra leggenda e realtà
Il mondo del paranormale è ricco di storie affascinanti e misteriose, tra le quali spiccano le leggende sugli elementali, o “piccolo popolo“. Queste creature, che includono fate, gnomi, elfi e altre entità simili, sono presenti nel folklore di molte culture in tutto il mondo. Questo articolo esplorerà le origini e le leggende legate a queste entità, con un focus particolare sull’Italia, dove tradizioni e racconti su questi esseri sono particolarmente radicati.
Gli Elementali nel Mondo
Gli elementali sono esseri mitologici associati agli elementi naturali come terra, aria, fuoco e acqua. Questi spiriti della natura sono presenti in varie forme nel folklore di diverse culture:
- Fate: Creature magiche note per la loro bellezza e potere, le fate sono presenti in molte tradizioni europee. In Irlanda, ad esempio, si parla delle “Tuatha Dé Danann“, un’antica razza di esseri magici.
- Gnomi: Spesso descritti come piccoli esseri legati alla terra, gli gnomi sono noti per essere custodi di tesori nascosti. Originano dal folklore germanico e scandinavo.
- Elfi: Gli elfi sono creature della mitologia norrena, conosciuti per la loro connessione con la natura e la loro lunga vita.
- Ninfe, Silfi e Silfidi: Spiriti dell’acqua e dell’aria rispettivamente, le ninfe sono presenti nella mitologia greca, mentre i silfi derivano dall’alchimia e dalla filosofia naturale. Una silfide invece è una creatura mitologica, spesso descritta come uno spirito dell’aria (silfi=maschile; silfidi=femminile). Le silfidi sono figure eteree e graziose, ma in certi casi possono essere malefiche. Le ritroviamo in diverse tradizioni e opere letterarie, rappresentando la quintessenza dell’elemento aria. Il termine “silfide” è stato coniato dal medico e alchimista svizzero Paracelso nel XVI secolo. Paracelso descriveva le silfidi come spiriti elementali associati all’aria, una delle quattro principali categorie di spiriti elementali, insieme a gnomi (terra), ondine (acqua) e salamandre (fuoco). Le silfidi sono generalmente descritte come figure delicate e trasparenti, a volte con ali simili a quelle delle libellule o delle farfalle. La loro bellezza eterea e la loro leggiadria sono tratti distintivi. Abitano nei luoghi alti e ariosi, come montagne, colline ventose e foreste aperte. Sono associate con l’aria fresca e i cieli sereni. Nella tradizione esoterica e nell’occultismo, le silfidi continuano a essere invocate come spiriti guida e protettori. Sono spesso associate alla comunicazione, all’intelletto e alla creatività, riflettendo la loro connessione con l’elemento aria, che simboleggia il pensiero e l’inspirazione.
Le Leggende del Piccolo Popolo in Italia
In Italia, il piccolo popolo è conosciuto sotto diversi nomi e forme, con leggende diverse da regione a regione. Le tradizioni italiane su queste creature sono ricche e riflettono la diversità culturale del paese.
Le Fate Italiane
Le fate in italiano, sono protagoniste di numerose leggende. Nelle Dolomiti, ad esempio, si racconta delle “Anguane“, fate dell’acqua che abitano sorgenti e torrenti. Queste creature possono essere benevole, aiutando gli esseri umani, ma possono anche essere vendicative se offese.
Gnomi ed elfi Italiani
Gli gnomi, noti anche come “gnomi” in italiano, sono spesso associati a montagne e foreste. Una delle leggende più conosciute proviene dalla Val di Fassa, in Trentino-Alto Adige, dove si narra di piccoli uomini che vivono sotto terra, proteggendo i loro tesori. Gli elfi italiani, sebbene meno noti, sono presenti nelle storie del Friuli-Venezia Giulia, dove vengono chiamati “sbilfs“. Questi esseri sono descritti come spiriti della natura che abitano boschi e prati, spesso aiutando o giocando scherzi agli esseri umani.
La Valle delle Fate, Dolomiti
Nelle Dolomiti, la Valle delle Fate è famosa per le sue leggende sulle Anguane e altre creature magiche. Questo luogo incantato è visitato da chi cerca di avvistare queste enigmatiche entità.
Il Bosco di Cansiglio, Veneto
Il Bosco di Cansiglio è un altro luogo carico di mistero, dove si dice che gli gnomi e gli elfi abbiano le loro dimore. Le storie narrano di piccoli esseri che proteggono la foresta e i suoi segreti.
Il Parco delle Fate, Abruzzo
In Abruzzo, il Parco delle Fate è una destinazione turistica. Qui si raccontano storie di fate e altri esseri magici. Questo parco celebra la tradizione del piccolo popolo attraverso percorsi tematici e racconti folcloristici.
Altri luoghi italiani legati al Piccolo Popolo
Uno dei paesi italiani più legati alle tradizioni del piccolo popolo è Rocca Sinibalda, nel Lazio. Qui, ogni anno si svolge il “Festival delle Fate“, un evento che celebra le leggende e le tradizioni legate a queste creature. Durante il festival, il paese si anima con racconti, spettacoli e manifestazioni che richiamano l’antico legame tra la comunità e il mondo magico.
Il caso: uno gnomo in casa
Nel 2024 il C.R.O.P. è venuto a conoscenza di un caso molto curioso. Una ragazza di nome Valentina ci ha raccontato fatti che avvenivano in passato, nella casa in cui abitava. Succedeva sempre di notte, nel dormiveglia. Valentina si svegliava e vedeva in piedi sul materasso un piccolo essere, alto a suo dire all’incirca 30 centimetri. Quello che lei descrive come uno spiritello corrispondeva esattamente a quanto riportato dalla casistica sul piccolo popolo. L’essere le sorrideva con uno strano ghigno. Indossava abiti antichi e la fissava senza parlare. A Valentina bastava ogni volta battere le ciglia per non rivederlo più, a dimostrazione del fatto che, quando succede un fatto del genere, potrebbe trattarsi di esseri ultradimensionali, non appartenenti quindi a questo piano fisico. La cosa più curiosa però è un’altra, ed è questo che ci porta a pensare che Valentina non soffrisse di allucinazioni: quando la prima volta raccontò di questa apparizione a sua madre, lei le risposte di non preoccuparsi, che era normale, perché anche lei stessa lo vedeva. Sua madre le disse di aver visto anche lei quella piccola creatura, e anche la nonna. A quanto pare, la genetica in questi casi non sarebbe da ignorare. Non è la prima volta, e non sarà l’ultima, che certe persone abbiano certe facoltà, medianiche o paranormali, appartenute già in passato a membri della famiglia, soprattutto femminili. Potrebbe essere che Valentina abbia visto uno degli spiriti protettori della sua famiglia? Penso questo anche perché, in un’altra occasione, sempre lei stessa vide una persona molto bassa, ma non quanto il “folletto“, una donna, seduta ai piedi del suo letto, rivolta verso la porta. Tant’è che Valentina la poté vedere solo di spalle. Notò che portava un’acconciatura antica, così come il suo abito. Quello “spettro” aveva i capelli rossicci, come i suoi e come quelli di sua madre. Anche per questo, la ragazza immaginò che potesse trattarsi di uno spirito di famiglia, di una sua antenata. Il fatto che le rivolgesse le spalle poteva indicare inoltre che si trovava lì per difenderla da eventuali nemici. Perché soprattutto di notte, siamo in balìa di entità negative. Quando facciamo un incubo, potrebbe essere colpa di questi esseri provenienti dal basso astrale. Noi tutti avremmo degli spiriti buoni che ci proteggono. Quelli che secondo la tradizione cristiana sono detti “angeli custodi” per esempio. Gli antichi Romani invece adoravano i Lari, che erano gli spiriti degli antenati. Ad ogni modo, per tornare in tema, anche alcuni elementali svolgerebbero il ruolo di protettori. Potrebbe, Valentina, essere in qualche modo legata a essi? Voi che ne pensate? Scrivetecelo nei commenti!
Conclusioni
Le leggende sugli elementali e il piccolo popolo sono parte integrante del folklore italiano, riflettendo una ricca tradizione di storie e credenze. Che si tratti di fate incantatrici nelle Dolomiti o di gnomi nascosti nelle foreste, l’Italia offre una miriade di luoghi e racconti che continuano ad affascinare e a stimolare l’immaginazione. Se siete appassionati di misteri e paranormale, esplorare questi luoghi e conoscere queste storie rappresenterà un accrescimento culturale che vi porterà a scoprire un mondo magico, antico e misterioso.
GIORGIO PASTORE
Materiale fotografico: Pixabay