LA SOSTANZA DI CUI SONO FATTI I SOGNI

Qual è la natura dei sogni? Diamo uno sguardo alle recenti scoperte scientifiche, partendo dal passato storico e dalle tradizioni.

I sogni hanno affascinato l’umanità fin dall’alba dei tempi, rappresentando un mistero che ha stimolato teorie, miti e ricerche scientifiche. Di recente, una ricerca condotta dagli scienziati del Laboratorio del Sonno della Facoltà di Medicina dell’Università di Lisbona ha fatto luce su un aspetto particolare: i sogni dei non vedenti dalla nascita sono identici a quelli delle persone vedenti. Questo risultato sorprendente offre nuovi spunti per comprendere la natura dei sogni e la loro funzione nel nostro cervello.

Le ricerche sui sogni

Le ricerche sulla natura dei sogni hanno percorso una lunga strada, da Sigmund Freud e Carl Jung ai moderni neuroscienziati. Freud considerava i sogni come la via d’accesso all’inconscio, un luogo dove i desideri repressi si manifestano in forme simboliche. Jung, invece, vedeva i sogni come un mezzo per comunicare con l’inconscio collettivo, una sorta di memoria ancestrale condivisa dall’umanità, e che molti oggi identificano con l’akasha.

Con l’avvento delle tecniche di neuroimaging, gli scienziati hanno iniziato a studiare i sogni attraverso un approccio più empirico. Studi condotti tramite la risonanza magnetica funzionale (fMRI) hanno mostrato che durante il sonno REM (Rapid Eye Movement), il cervello è quasi altrettanto attivo quanto durante la veglia. Questo ha portato alla teoria che i sogni possano svolgere un ruolo cruciale nella consolidazione della memoria, nella regolazione delle emozioni e nella risoluzione dei problemi.

La ricerca di Lisbona

La recente ricerca dell’Università di Lisbona si è focalizzata su una convinzione comune: quella che i sogni dei non vedenti siano radicalmente diversi da quelli dei vedenti. Lo studio ha dimostrato che i sogni dei non vedenti dalla nascita sono altrettanto vividi e complessi, in quanto per creare delle immagini nella propria mente si utilizzerebbero gli altri sensi come il tatto, l’udito, l’olfatto e il gusto. Questi risultati suggerirebbero che il cervello umano potrebbe essere capace di creare esperienze oniriche complete anche in assenza di stimoli visivi, dimostrando una certa plasticità e capacità di adattamento.

Le teorie sui sogni

Le teorie su cos’è un sogno e perché sogniamo sono molteplici. Oltre alle interpretazioni psicologiche di Freud e Jung, altre teorie includono:

  1. Teoria della simulazione delle minacce: proposta da Antti Revonsuo, questa teoria suggerisce che i sogni servano come un meccanismo evolutivo per simulare situazioni di minaccia, permettendoci di praticare le risposte a pericoli reali in un ambiente sicuro. Rimane da capire chi ci ha “programmati” in questo modo.
  2. Teoria della memoria attiva: alcuni ricercatori credono che i sogni aiutino a consolidare i ricordi, trasferendo le informazioni dalla memoria a breve termine a quella a lungo termine.
  3. Teoria dell’attivazione-sintesi: proposta da J. Allan Hobson e Robert McCarley, questa teoria postula che i sogni siano il risultato del tentativo del cervello di dare senso ai segnali neurali casuali durante il sonno.
  4. I sogni? Porte su altri mondi: alcune teorie più speculative e purtroppo meno accettate nel mainstream scientifico suggeriscono che i sogni possano essere in realtà una sorta di portale verso altre dimensioni o realtà parallele. Questa idea è affascinante e trova eco in molte culture e tradizioni spirituali che vedono i sogni come una connessione con mondi oltre il nostro, nonché in molti racconti di persone che hanno vissuto l’esperienza del viaggiare in astrale.

I Dreamwalkers

I Dreamwalkers, noti anche come “camminatori di sogni“, sono figure mitologiche e spirituali presenti in varie culture e tradizioni sciamaniche. Essi sono individui che possiedono la capacità di entrare e navigare nei sogni altrui, interagendo con il mondo onirico in modo consapevole. Questa pratica è spesso vista come un mezzo per ottenere conoscenze, guarigioni o messaggi spirituali.

Nei sogni, i Dreamwalkers possono esplorare diverse dimensioni della realtà, comunicare con entità spirituali, e persino influenzare il corso degli eventi onirici per favorire la crescita personale o la risoluzione di traumi. La figura del Dreamwalker sottolinea l’importanza e il potenziale dei sogni come ponte tra il mondo visibile e quello invisibile.

Conclusione

La scoperta che i non vedenti dalla nascita sognano in modo simile ai vedenti implica che i sogni non dipendono esclusivamente dall’esperienza visiva, ma piuttosto o dalla capacità del cervello di costruire narrazioni sensoriali complesse oppure dall’esistenza di una coscienza universale che va oltre i nostri sensi. Un’altra possibilità è che il non vedente ricordi vite passate o altre dimensioni.

In conclusione, la natura dei sogni continua a essere un campo di studio affascinante e complesso. La ricerca dell‘Università di Lisbona aggiunge un tassello importante alla comprensione di questo fenomeno, aprendo nuove strade per comprendere come e perché sogniamo. Con l’avanzare della tecnologia e delle metodologie di ricerca, forse un giorno riusciremo a svelare completamente i segreti che si nascondono dietro i nostri sogni.

GIORGIO PASTORE

Summary

A study conducted by scientists at the Sleep Laboratory of the Faculty of Medicine, University of Lisbon, has recently proven that the dreams of those blind from birth are identical to those who can see. This discovery is part of a broader investigation into the nature of dreams. Various theories have emerged over time about what dreams are and why we have them.

  1. The Nature of Dreams: Dreams are often seen as reflections of our subconscious, playing out scenarios influenced by our daily lives and inner thoughts. This process helps in processing emotions and experiences.
  2. Theories on Dreams: Several theories explain dreams, including Sigmund Freud’s idea that they are expressions of repressed desires, Carl Jung’s concept of archetypes and collective unconscious, and contemporary neuroscience theories that view dreams as a way to process and consolidate memories.
  3. The Universality of Dreams: Research, including the recent study on the blind, suggests that the fundamental experience of dreaming is universal across different sensory abilities, indicating a deeper psychological function.
  4. Dreams as Portals to Other Worlds: Some theories propose that dreams might serve as gateways to other dimensions, allowing us to explore alternate realities or connect with spiritual realms.

Additionally, Dreamwalkers are individuals from various cultural mythologies who possess the ability to enter and navigate others’ dreams. They use this skill for gaining knowledge, healing, and spiritual communication, highlighting the profound significance and potential of dreams as a bridge between the visible and invisible worlds.

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