VITA SU MARTE

Alla ricerca dei Marziani: dai canali di Schiaparelli alla colonizzazione futura

Il pianeta Marte

Marte, il quarto pianeta del Sistema Solare, ha sempre suscitato grande interesse per la sua potenziale abitabilità. Già in un precedente articolo si faceva notare una delle tante stranezze presenti sul pianeta rosso. Astronomicamente, Marte ha un giorno di 24,6 ore e stagioni simili a quelle terrestri, grazie alla sua inclinazione assiale. Tuttavia, il pianeta è significativamente più freddo, con temperature medie attorno ai -60 gradi Celsius (Centigradi), e la sua atmosfera, composta per il 95% da anidride carbonica, è estremamente sottile, offrendo poca protezione dalle radiazioni solari e cosmiche.

Dal punto di vista biochimico, Marte presenta alcune condizioni favorevoli alla vita. La presenza di calotte polari di ghiaccio d’acqua e prove di antichi letti di fiumi suggeriscono che in passato ci fosse acqua liquida, un elemento essenziale per la vita come la conosciamo. Inoltre, il rover Curiosity e altri strumenti hanno rilevato tracce di composti organici e metano nell’atmosfera, che potrebbero indicare processi biologici o geologici attivi. Nonostante le sfide ambientali, si continua a esplorare Marte in quanto si pensa che potrebbe ancora sostenere forme di vita microbica nel presente.

I canali di Marte e Giovanni Schiaparelli

Nel 1877, l’astronomo italiano Giovanni Schiaparelli fece una scoperta che avrebbe alimentato per decenni l’immaginazione popolare e scientifica: i cosiddetti “canali” di Marte. Schiaparelli osservò una rete di linee sottili sulla superficie del pianeta rosso, che chiamò “canali”. Questo termine fu erroneamente tradotto in inglese come “canals”, suggerendo strutture artificiali piuttosto che formazioni naturali. La scoperta di Schiaparelli suscitò speculazioni su una possibile civiltà marziana capace di costruire un vasto sistema di irrigazione per combattere la desertificazione del pianeta. In realtà, successivamente si scoprì che i “canali” erano formazioni naturali. Schiaparelli si era sbagliato, ma di fatto, da allora, Marte divenne un pianeta interessante, agli occhi dell’opinione pubblica.

Mappa di Marte pubblicata da Schiaparelli nel 1888.

I Marziani della medium Hélène Smith

Alla fine del XIX secolo, la medium Hélène Smith, al secolo Catherine-Elise Muller, affermò di avere contatti telepatici con una civiltà marziana. Nei suoi stati di trance, descriveva dettagliatamente la vita su Marte, incluso un linguaggio marziano che trascriveva con precisione. Le sue affermazioni, pur prive di basi scientifiche, contribuirono a mantenere viva la fantasia e l’interesse per i marziani nel pubblico dell’epoca.

Uno dei marziani di Hélène Smith.

La “Guerra dei Mondi”

Il 30 ottobre 1938, Orson Welles lesse alla radio un adattamento del romanzo “La guerra dei mondi” di H.G. Wells. Presentata come una serie di bollettini di notizie, la trasmissione descriveva un’invasione marziana della Terra, provocando il panico tra molti ascoltatori americani che non si resero conto che si trattava di finzione. Questo episodio divenne leggendario e dimostrò l’enorme impatto dei media sulla percezione pubblica degli alieni e delle potenziali minacce extraterrestri.

Un’illustrazione tratta da una vecchia edizione de “La Guerra del Mondi”, di H. G. Wells.

Il volto di Marte e Cydonia

Nel 1976, la sonda Viking 1 della NASA inviò immagini di una regione di Marte chiamata Cydonia, in cui appariva una formazione che somigliava sorprendentemente a un volto umano. Questo “volto” alimentò teorie di ogni genere, suggerendo che potesse essere una struttura artificiale costruita da un’antica civiltà marziana. Successive missioni hanno fotografato l’area con maggiore risoluzione, mostrando che il “volto” è semplicemente una collina e per via di alcuni giochi di luce e ombre poteva sembrare un volto. Ciò però non convince tutti. Alcuni sostengono che le più recenti foto della collina in questione siano state volutamente modificate per nascondere all’umanità la verità, ovvero che moltissimo tempo fa Marte era abitato, come ora lo è la Terra.

Il “volto” di Marte.

Marte è stato abitato nel passato?

La possibilità che Marte in un lontano passato abbia ospitato la vita è una delle questioni più affascinanti della scienza planetaria. Le missioni della NASA e di altre agenzie spaziali hanno scoperto prove di antichi fiumi, laghi e forse oceani su Marte. Il rover Curiosity, atterrato nel 2012, ha trovato composti organici e tracce di metano nell’atmosfera marziana, suggerendo che il pianeta potrebbe aver avuto le condizioni necessarie per supportare la vita microbica.

Missione su Marte

Oggi, diverse sonde e rover sono attivi su Marte, tra cui Perseverance della NASA, che sta cercando segni di vita passata e raccogliendo campioni di roccia per un futuro ritorno sulla Terra. L’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e l’agenzia spaziale russa Roscosmos stanno collaborando per la missione ExoMars, che prevede il lancio di un rover per esplorare il suolo marziano alla ricerca di tracce biologiche.

La colonizzazione di Marte

In futuro, è prevista una colonizzazione umana di Marte. Aziende private come SpaceX, fondata da Elon Musk, e agenzie spaziali nazionali stanno sviluppando tecnologie per portare esseri umani su Marte entro i prossimi decenni. L’idea è di creare habitat sostenibili, coltivare cibo e utilizzare le risorse locali per costruire una base permanente. Questo rappresenterebbe un passo storico per l’umanità, aprendo una nuova era di esplorazione e possibili insediamenti al di fuori della Terra.

Conclusione

Marte ha sempre esercitato un forte fascino sull’umanità, dalle prime osservazioni telescopiche ai moderni progetti di colonizzazione. La continua esplorazione di Marte potrebbe rivelarci se la vita è mai esistita su questo pianeta e se un giorno potremo chiamarlo la nostra seconda casa.

GIORGIO PASTORE

Summary

This article explores the enduring fascination with Mars and the concept of Martians, from historical observations to future colonization plans. Giovanni Schiaparelli’s 1877 discovery of Martian “canals” sparked theories of an advanced Martian civilization. The medium Hélène Smith later claimed telepathic contact with Martians, further fueling public imagination. Orson Welles’ 1938 radio adaptation of “The War of the Worlds” caused widespread panic by depicting a Martian invasion. The 1976 Viking 1 images of the “face” on Mars in Cydonia led to speculation about ancient Martian structures, although later missions debunked this. Current missions, like NASA’s Perseverance rover, are searching for signs of past life on Mars, while evidence of ancient water suggests the planet could have supported microbial life. Future colonization efforts by SpaceX and others aim to establish human habitats on Mars, potentially transforming it into a new frontier for human civilization. The exploration of Mars continues to inspire and challenge humanity, driving us to explore the possibilities beyond our own planet.

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